Commento del P. Pedro Aguado Sch. P., Presidente della Commissione di Educazione delle Unioni dei Superiori e Superiore Generali

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P. Pedro Aguado Cuesta, SP

La Congregazione per l'Educazione Cattolica ha appena pubblicato un'Istruzione intitolata L'identità della scuola cattolica per una cultura del dialogo. È un documento importante e necessario, che affronta una delle grandi sfide dell'Educazione Cattolica sulla base di una prospettiva molto concreta: il dialogo con un mondo pluralista e in profondo cambiamento. Vorrei offrire una semplice riflessione su questo importante argomento, che interessa tutte le istituzioni religiose dedicate all’educazione.   

La Scuola Cattolica è promossa dalla Chiesa che cerca di educare secondo le chiavi del Vangelo e cerca di aiutare i suoi alunni a scoprire il segreto della pienezza della vita umana, rendendoli capaci di vivere in un mondo in piena mutazione, per renderlo migliore. 

1 - IL PUNTO DI PARTENZA.

L'identità della Scuola Cattolica nasce dal Vangelo e si nutre di questa straordinaria affermazione del Signore: “Chiunque accoglie uno di questi bambini nel mio nome accoglie me” (Mc 9,37). Confesso che incontro molti insegnanti, e anche direttori di istituzioni, che non hanno mai pensato a questa affermazione di Gesù: in quel bambino che è nella mia scuola, in quel giovane che è nel mio gruppo pastorale, in quel ragazzo o ragazza che lotta giorno per giorno per crescere, in quel bambino che a volte è povero e indifeso: in quel bambino c'è Gesù. Vorrei aggiungere che quel bambino è Gesù. E chi lo accoglie, nel nome di Gesù, accoglie Cristo. Per l'insegnante cattolico, per le istituzioni educative cattoliche, l'Educazione è una Missione affidata dal Signore e da Lui sostenuta.

2 - IDENTITA’ E IDENTIFICAZIONE

Non possiamo parlare di IDENTITA’ senza parlare, corrispettivamente, del processo di IDENTIFICAZIONE. L'identità senza identificazione è solo una teoria o, nel migliore dei casi, una buona proposta educativa pubblicata in un libro. L'identità ha bisogno di essere incarnata e questo può avvenire solo attraverso un processo. Un processo per tutti, un invito a tutti, anche per coloro che sono i garanti di quell'identità.

D’altra parte, l’IDENTITA’ è, essenzialmente, CHIARA e MISSIONARIA. Le sue chiavi sono conosciute e pubblicate, ispirano il progetto educativo, ma non sono chiuse; al contrario. La nostra identità è aperta perché è missionaria e si sta arricchendo. Non è nel congelatore, perché se lo fosse, cesserebbe di servire ciò che deve servire. Ma, essendo missionaria, è chiara, non ha bisogno di essere reinventata. La sfida è sapere come combinare bene entrambi i dinamismi: la chiarezza e la coerenza dell'identità e la sua capacità di apertura e di dialogo accogliente.

3 - LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITA’

Dobbiamo chiamarci al compito di costruire l'identità. Ecco alcune dinamiche che possono aiutarci ad affrontare questa sfida.

Credere nel proprio progetto, senza abbassarlo o dissolverlo nel mercato educativo rispondendo alle aspettative, e chiamare tutti ad un progetto comune, guidandolo nella misura necessaria.  Credere nel proprio progetto significa che - anche se dobbiamo saperci collocare in ogni contesto - non lo adattiamo alle richieste, ma lo offriamo come qualcosa di prezioso, ma in modo tale che venga ricevuto e accolto. Lo offriamo come un umile servizio, ma con convinzione.

Creare processi che generano identità, sulla base di una proposta di missione condivisa.  Curare e promuovere l'identità della nostra Scuola non come qualcosa di teorico, ma come un modo di intendere l'educazione che trasforma tutti coloro che vi partecipano. In questo senso è essenziale la formazione integrale degli educatori e la trasmissione del carisma ai laici.

Lavorare per generare scuole con una specifica identità. Stiamo parlando della sostenibilità integrale della scuola. Solo una scuola con un forte nucleo identitario, ben integrata e situata nella Chiesa nel suo insieme, che ci chiama a vivere e celebrare la fede nel modo in cui ci è dato di fare, è integralmente sostenibile.

Evangelizzare. La scuola cattolica è una piattaforma privilegiata per l'evangelizzazione. Una scuola è una scuola e serve al compito educativo. Ma una scuola cattolica, essendo una scuola, è al servizio dell’evangelizzazione. Perché evangelizza la cultura, le relazioni, i valori, l'educazione stessa. E perché, nel modo in cui è possibile in ogni caso, dà il suo contributo specifico alla formazione religiosa e all'annuncio di Gesù Cristo. La scuola cattolica raggiunge tutti i tipi di alunni e famiglie e può aiutare tutti ad avvicinarsi al dono di Gesù Cristo. E può e deve accompagnare coloro che cercano il Signore nel loro processo di fede.    

I poveri, le periferie, la trasformazione sociale. La Scuola Cattolica non può mai dimenticare che è nata preferibilmente per loro, e che deve lavorare affinché si accresca in noi tutti una convinzione: dobbiamo educare per creare un'altra società e promuovere un altro modo di intendere l'essere umano in cui prevalga la fraternità. C'è una cosa che non dobbiamo mai dimenticare: chi sono i principali destinatari delle nostre scuole. Invito a ricordare ciò che il Concilio Vaticano II ha solennemente proclamato: “Le scuole cattoliche…devono assolvere sempre meglio il loro compito e venire incontro soprattutto alle necessità di coloro che non hanno mezzi economici o sono privi dell'aiuto e dell'affetto della famiglia o sono estranei al dono della fede” (Gravissimum educationis, 9).

4 - IDENTITA’ E CONVERSIONE

Oserei dire che lo sforzo di vivere l'Identità della Scuola Cattolica in modo accurato e onesto ci chiama sempre ad un atteggiamento di conversione. L'identità è un meccanismo di conversione, di cambiamento. Ci ricorda l'orizzonte ed è fautrice di autenticità, uno sforzo per essere degni dell'identità di cui siamo portatori. E questo riguarda tutti noi: le congregazioni, i pastori, gli educatori, le famiglie, gli studenti, tutte le persone che ci credono. L'identità, se vissuta in modo autentico, chiede sempre qualcosa di più.

È bene, quindi, ricordare sempre tre convinzioni che sono centrali nelle nostre scuole: il mondo può essere cambiato, ma solo dall'educazione; l'educazione può essere cambiata, ma solo dagli educatori; gli educatori possono cambiare, ma solo grazie ai bambini: “Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro, infatti, appartiene il regno di Dio” (Mt 19,14).

P. Pedro Aguado Sch. P.
Padre Generale dell’Ordine delle Scuole Pie
Presidente della Commissione di Educazione delle Unioni dei Superiori e Superiore Generali

 

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