Incontro di S.E. Card. Versaldi con gli insegnanti di Religione della Diocesi di Urgel

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Lo scorso 13 marzo del 2019, S.E. il Cardinale Giuseppe Versaldi ha salutato nella Basilica di Santa Maria Maggiore circa 80 insegnanti di Religione delle scuole pubbliche, appartenenti alla diocesi di Urgel, Spagna. Durante l’incontro il Cardinale ha incoraggiato gli insegnanti spagnoli a donarsi per la causa del Vangelo, soprattutto davanti alle difficoltà.

«Cari insegnanti di Religione –ha detto S.E. Versaldi- oggi la Chiesa vi ricorda che dovete essere luce nel vostro posto di lavoro. Siate comunione e pace a immagine dell'Amore Trinitario, perché solo "l'amore suscitato dallo Spirito di Cristo" fa veramente battere il mondo». L'insegnamento cattolico sia fermento attraverso il quale lo studente impari a superare l'individualismo e a scoprire, alla luce della fede, che è chiamato a vivere in modo responsabile la vocazione specifica dell'amicizia con Cristo e quindi la solidarietà con gli altri uomini. «Il vostro insegnamento è chiamato ad essere una testimonianza vivente dell'amore di Dio tra gli uomini. E questo non deve essere un compito facoltativo per voi». Con queste parole il Cardinale ha voluto esprimere la sua convinzione educativa, ma anche il suo apprezzamento per il lavoro che questi insegnanti svolgono.

La Congregazione per l'Educazione Cattolica cerca che i principi fondamentali dell'educazione cattolica, come proposto dal Magistero della Chiesa, si approfondiscano di più, si difendano e vengano conosciute dal Popolo di Dio. Ecco perché è competenza della Congregazione per l'Educazione Cattolica aiutare le Università, Facoltà, Istituti e Scuole. «Con il vostro aiuto -ha affermato Sua Eminenza- la missione della Congregazione potrà realizzarsi e la scuola potrà diventare un mezzo attraverso il quale sia possibile discernere, illuminati dal Vangelo, ciò che è di positivo nel mondo e ciò che è conveniente trasformare, come quando, come è naturale che succeda, emergono polarità che creano contrasti o divisioni.

È qui che diventa essenziale, come dice Evangelii Gaudium al num. 228, «uno stile di costruzione della storia, un ambito vitale dove i conflitti, le tensioni e gli opposti possono raggiungere una pluriforme unità che genera nuova vita. Non significa puntare al sincretismo, né all’assorbimento di uno nell’altro, ma alla risoluzione su di un piano superiore che conserva in sé le preziose potenzialità delle polarità in contrasto». Perciò, un’accoglienza vigilante dei contributi del mondo nella vita della scuola nutre e favorisce una comunione aperta, particolarmente in alcuni ambiti educativi, quali l’educazione alla pace, al vivere insieme, alla giustizia ed alla fraternità.

Il Cardinale ha ricordato agli insegnanti l’esigenza di formare l'uomo come persona, cioè, come soggetto che, nell’amore, si mette in dialogo con altre persone, in una dinamica di doni offerti e ricevuti reciprocamente. Nel contesto della globalizzazione, è necessario formare soggetti capaci di rispettare gli altri, le loro sofferenze e bisogni, con la consapevolezza che "tutti siamo veramente responsabili di tutti". L'insegnamento della religione contribuisce all'apertura verso la dimensione trascendente dell'essere umano. Togliendo questa disciplina, gli studenti sarebbero oggettivamente privati di un elemento essenziale per la loro formazione e il loro sviluppo personale, che li aiuterebbe a raggiungere l'armonia vitale tra fede e cultura, poiché la formazione morale e l'educazione religiosa favoriscono anche lo sviluppo della responsabilità personale e sociale, così come altre virtù civiche, e costituiscono un contributo rilevante al bene comune della società.

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