Segretario: verso il Sinodo dei Vescovi. Giovani, fede e discernimento.

FOTO MONS ZANI 2016

Il Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, S.E.R. A. Vincenzo Zani, il 18 ottobre ha parlato all’Assemblea radunata presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Il tema dell’incontro era incentrato sui giovani che sono i principali destinatari dell’azione formativa delle Università Cattoliche.

Il Segretario nel suo discorso ha ricordato che per affrontare correttamente il tema “fede e discernimento nei giovani” non possiamo estrapolare tale argomento da un contesto più ampio nel quale convergono le varie problematiche che un giovane si trova davanti nel momento in cui deve operare scelte più importanti per la propria esistenza. Il giovane ha certamente dinanzi a sé le opzioni fondamentali con cui confrontarsi, ma queste sono connesse con aspetti molto concreti, come il lavoro, la professione, il guadagno, la famiglia, gli affetti, ecc., che rendono il giovane indeciso e insicuro nella scelta.

I risultati emersi da alcune inchiesta sulla religiosità dei giovani offre spunti interessanti in cui riflettere. Ad esempio, in un recente convegno organizzato a Roma su questo tema per capire quali abilità professionali si devono richiedere ai giovani del XXI secolo, è stato evidenziato che i sistemi educativi attuali sono inadeguati a confrontarsi con un quadro di riferimento totalmente mutato, caratterizzato da un’esplosione di esigenze e di conoscenze scientifiche e da problemi sociali molto complessi. Occorrono, per il campo educativo, modelli concettuali e un quadro di riferimento più aperti e dinamici e un sistema di conoscenze che facciano da bussola per l’apprendimento, onde aiutare i giovani a navigare attraverso le proprie vite ed il proprio mondo. In altri termini, l’istruzione deve preparare i giovani ad impegnarsi nel mondo, agire in esso e modellarlo per il meglio assumendo un approccio attivo. Come ha detto il Segretario della Congregazione, per tale obiettivo è necessario selezionare una serie di competenze chiave che aiutino i giovani in tre possibili ambiti: in quello della conoscenza (sapere); in quello delle abilità (saper fare), e negli atteggiamenti e valori (saper essere) per aiutare i giovani ad essere innovativi, responsabili e consapevoli. L’altro elemento importante è il confronto con la realtà complessa: in altre parole, fare i conti con tensioni, dilemmi e negoziati.

Quanto alle prospettive per un discernimento, il Segretario ha accentato che dinanzi agli scenari formativi tracciati dagli organismi internazionali, preoccupati di poter contare nel 2030 su giovani innovativi, creativi e responsabili e dall’altra parte considerando i dati delle inchieste che ci presentano giovani religiosamente in crisi, anche se aperti ai valori della spiritualità, viene spontanea la domanda su quali proposte possano offrire le università cattoliche per aiutare i giovani a discernere le proprie scelte di vita.

Molte ricerche mostrano come i giovani sentano il bisogno di avere figure di riferimento vicine, credibili, coerenti e oneste, oltre che di luoghi e occasioni in cui mettere alla prova la capacità di relazione con gli altri e affrontare le dinamiche affettive. Essi cercano figure in grado di esprimere sintonia e offrire sostegno, incoraggiamento e aiuto a riconoscere i limiti, senza far pesare il giudizio. Queste figure non le vogliono vedere solo negli adulti, ma soprattutto nel gruppo dei pari. In questo senso è grande nei giovani il bisogno di trovare occasioni di integrazione libera, di sincera espressione affettiva, di apprendimento informale, di sperimentazione di ruoli e abilità senza tensione e ansia.

Secondo Mons. Zani, discernere e accompagnare è una linea indicativa che emerge dal ricco magistero di Papa Francesco e che traduce il suo motto episcopale: “Miserando atque eligendo”. ll messaggio di Papa Francesco invita a ricostruire il patto educativo chiamandoci a sanare tre fratture profonde che attraversano i processi formativi ai diversi livelli. La prima frattura da sanare è verticale ovvero il rapporto dell’uomo con l’Assoluto. La seconda frattura che l’educazione è chiamata a sanare è quella orizzontale, cioè la relazione con gli altri. Se educare – da e-ducere – significa “condurre fuori”, “far uscire”, nel contesto della crisi attuale occorre sottolineare la straordinaria valenza della relazione educativa. La terza frattura da comporre è quella tra l’uomo, la società, la natura e l’ambiente.

Per quanto concerne gli orientamenti pedagogici che consentono di superare queste fratture, il Segretario ha indicato i seguenti: umanizzare l’educazione che significa mettere la persona al centro dell’educazione. In secondo luogo, globalizzare la speranza, che si adempie attraverso la costruzione di rapporti educativi e pedagogici che istruiscano al rispetto e all’accettazione dell’altro, alla solidarietà e al senso di appartenenza alla comune umanità. E il terzo orientamento è l’inclusione. L’educazione dovrebbe consentire ad ogni cittadino di sentirsi attivamente partecipe nella costruzione di una nuova società, a partire da un quadro di istanze etiche e normative condivise.

Infine, è importante evidenziare che la Congregazione sta dedicando una cura particolare in questi mesi - mentre la Chiesa si sta preparando a celebrare il Sinodo sui giovani, convocato per ottobre 2018 - all’avvio di una inchiesta che ha per tema: “I giovani e le scelte”. Nell’ambito del Sinodo l’inchiesta, che è rivolta agli studenti universitari, si propone di promuovere un dialogo aperto sulle tematiche giovanili; offrire ai Padri sinodali elementi utili per sviluppare la riflessione sulle esigenze giovanili; raccogliere materiale che serva a progettare un lavoro sui tempi medio lunghi circa la pastorale universitaria e gli studenti. Gli obiettivi principali dell’inchiesta riguardano tre aree di interesse: l’identità, che viene intesa come il luogo del discernimento; valori e le relazioni ovvero il luogo delle motivazioni e della prossimità; rapporti con il mondo e con le istituzioni ovvero l’ambito della solidarietà.

Discorso del S.E.R. Mons. A. Vincezno Zani, “Verso il Sinodo dei Vescovi: giovani fede e discernimento”, 18 ottobre 2017, Milano. 
 

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